In questi anni di ambulatorio spesso mi avete posto il problema dei costi che occorre sostenere per
seguire una dieta corretta ed adeguata alla vostre esigenze. Escludendo alcuni casi in cui, o per motivi
patologici o estremamente specifici, si configura una serie di alimenti particolarmente costosi o che impone
un ricorrente uso di cibi particolari, nella gran parte dei casi che vi riguarda seguire una dieta corretta abbatte
notevolmente i costi annui sostenuti per alimentarvi.
In realtà questo dato non è un mio personale punto di vista ma ciò che emerge da studi
epidemiologici comparati che, a vario livello, mettono in evidenza che diete disorganiche alla base di
sovrappeso e obesità sono più onerose che diete portate a termine insieme alla collaborazione di un
nutrizionista.
Non mi riferisco alla semplice evidenza che chi è in sovrappeso spende di più perché ovviamente
mangia di più, bensì all’aspetto più qualitativo del problema.
A pensarci bene improvvisare la cena ci fa ripiegare su cibi come salumi e formaggi, notoriamente
costosi, per non parlare di quelli già pronti che si trovano in tutte le gastronomie interne dei supermarket o
nei punti vendita esterni. Inoltre questi cibi spesso saporiti e grassi promuovono un effetto induttivo che ci
porta ad eccedere nella quantità esponendoci ulteriormente a costi nell’acquisto. Anche i dolciumi che si
ricercano alla fine di un pasto poco saziante hanno raggiunto costi importanti e l’abitudine ad inserirli
quotidianamente non aiuta né a risparmiare, né a dimagrire.
Il nutrizionista , che condivide la mia stessa filosofia, vi condurrà a rivalutare cibi come legumi,
pasta, riso, patate e frutta di stagione con una alta frequenza. Su questo ultimo punto occorre riflettere.
L’abbattimento dei costi infatti è più legato alla frequenza con cui mangiamo un prodotto. Facciamo un
esempio. Una zuppa di legumi fatta con ceci e verdure ha un costo estremamente basso e se uso tre volte
alla settimana i legumi questo mio atteggiamento riduce non di poco il costo della spesa settimanale.
Anche carne e pesce, se oculatamente scelti e preparati, hanno un costo inferiore se vengono utilizzati con
meno frequenza e seguono una filiera semplificata e legata alla stagionalità.
Le valutazioni degli esperti parlano di un costo medio annuo per il cibo intorno ai 2900 euro l’anno
a persona (cioè 7.9 euro al giorno) che, con una dieta sana, equilibrata e funzionale al giusto peso corporeo,
può essere ridotta a 2200 euro (6 euro al giorno) con un risparmio di ben 700 euro l’anno.
In questi tempi di grande incertezza economica questa evidenza farà piacere a molti che devono
organizzare non solo la spesa personale ma anche quella di tutta la famiglia. In questa ottica anche la spesa
per essere seguiti da un nutrizionista che faciliterebbe la messa a punto del progetto alimentare potrebbe
rientrare in un investimento a lungo termine. Essere seguiti da un nutrizionista per un anno (anche qui i
costi variano relativamente poco) incide intorno alle 400 euro. Come è evidente anche spendendo per
essere seguiti da un nutrizionista il risparmio sarebbe ancora presente e poi, una volta compreso il metodo,
gli anni a seguire sarebbero tutti caratterizzati da un notevole risparmio.