È facile controllare il peso, se sai come farlo

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controllare-pesoPorto all’attenzione dei miei pazienti un estratto del capito 5 del libro di Allen Carr “È facile controllare il peso se sai come farlo”, che tratta di abitudini alimentari, perché lo considero centrale nell’affrontare un qualunque percorso nella perdita di peso e nel mantenimento. L’autore sottolinea il condizionamento che subiamo incessantemente nella nostra quotidianità, che arriva a farci travisare quello che realmente ed oggettivamente è buono e ci piace da quello che non è buono, ma ce lo facciamo piacere. Buon approfondimento …

Che ci piaccia o no, le diete non funzionano. Il vero problema, che deriva dal lavaggio del cervello a cui siamo sottoposti, è che abbiamo adottato abitudini alimentari errate. Ma noi siamo sul punto di modificarle, non per pochi giorni o poche settimane, ma per il resto della nostra vita. State per modificare una situazione che non vi piace e lo state facendo per una ragione molto semplice e puramente egoistica: vi godrete la vita molto di più. Non iniziate a tarparvi le ali credendo che i cibi che, al momento, considerate i vostri preferiti siano i più buoni. La splendida verità è che i cibi che hanno il miglior sapore sono anche quelli che vi fanno meglio e che vi permetteranno di mantenere il peso desiderato. Non è forse vero che la maggior parte degli alimenti di cui ci nutriamo nel corso della nostra vita non è tanto frutto di una scelta personale, ma piuttosto il risultato di un processo di condizionamento che inizia dalla nascita? Avete scelto voi tra seno o biberon e quante volte poppare dall’uno o dall’altro? Durante lo svezzamento, siete stati voi o vostra madre a decidere cosa mangiare e con quale frequenza?

spaghA scuola potevate mangiare proprio ciò che volevate e quando lo volevate? E quando siete a casa non è quasi esclusivamente chi cucina a decidere quando e cosa mangiare? Ed anche se siete voi a cucinare non siete condizionati dai gusti dei vostri commensali? Tutto quello che vi chiedo di fare ora è accettare il fatto che la maggior parte del cibo che mangiate non è il risultato di una scelta, bensì di un condizionamento. Anche quando siete al ristorante la vostra scelta si limita al menù proposto. E che dire di quelle deliziose merendine tra un pasto e l’altro? Decidiamo noi di mangiarle? O non nascono piuttosto dalla pubblicità televisiva, o dal profumo che le fa sembrare invitanti, o perché qualcuno ce le offre, o perché ci sentiamo insicuri e annoiati o ancora perché pensiamo di meritarci un piccolo premio? Ciascuna di queste motivazioni può essere la causa di un pasto in più, e spesso possono dare il via ad un’abitudine che ci porta a mangiare regolarmente più del necessario, o addirittura in maniera compulsiva. Ritengo anche che sia giunto per voi il momento di decidere da soli il genere di cibo che volete mangiare, e in quale quantità. Da adesso in poi avrete voi il controllo della situazione”.